E giungono momenti in cui le parole non ci sono più di aiuto, la mente non ne trova di ulteriori, i sensi si espandono negli anfratti più interni di noi e il cuore trabocca di ogni bendidio: calore, sapore, amore, forza, gratitudine.
Sono momenti in cui l’attimo che stiamo vivendo, le memorie che materializziamo, le assenze-presenti che percepiamo e le emozioni che scateniamo diventano un tutt’uno. La mappa, la rotta e la meta interagiscono dentro di noi e si sovrappongono. Lasciandoci storditi.
Accade quando ci abbandoniamo alla Bellezza: di un tramonto, di una persona, di un luogo, di un’idea a cui immettiamo vita e corpo. Siamo a casa, ovunque ci troviamo.
E al tempo e allo spazio diamo scorrevolezza e flessibilità: possiamo avere 6 anni oppure 60. Essere in Sicilia o a migliaia di chilometri. Poco cambia o importa.
Abbiamo un’abbondanza dentro, che vuole essere accolta e ascoltata. A cui non siamo preparati.
Il suggerimento è quello di lasciarla vagare, senza preoccuparci della direzione, fidandoci di occhi e Anima. Facendola andare e seguendola come guitti curiosi. Il silenzio saprà inondarla di parole nascoste, agite e godute.
Che porteranno con loro il senso, il timbro e il gusto dell’Universo.